Nonostante il tanto chiacchiericcio sul dispositivo, i vantaggi e gli svantaggi, siamo ancora agli arbori:
sebbene in circolazione ci siano già 4,5 milioni di dispositivi, ci vorrà ancora del tempo prima che il Governo emani i decreti legislativi definitivi riguardanti l’uso obbligatorio delle scatole nere.
Malgrado l’alto gradimento espresso dalle compagnie di assicurazione, che le definisce “indispensabili per ricostruire la dinamica degli incidenti”, sembra invece che per gli addetti ai lavori (periti, ricostruttori d’infortunistica stradale) le scatole nere sono spesso protagoniste di grossolani errori, talvolta scaricati sul malcapitato cliente.
Per quanto riguarda la guida autonoma infatti, telecamere, radar, laser, la “vista” dei prototipi che vanno da soli si basa su sensori e quindi soggetti a grossi abbagli.
In alcuni casi, la scatola nera ha riportato incidenti avvenuti in una determinata via con il nome di un’altra. (gli aggiornamenti sulle mappe si pagano cari!
Altri ci hanno segnalato incidenti in cui la scatola nera indicava un impatto invece che due (l’urto sul muro indicato dall’immagine non viene riportato dal dispositivo
Casi come questi possono causare confusioni a discapito del cliente (con conseguente vantaggio economico per le assicurazioni)