Come già accennato nel precedente articolo, vedi:
la scatola nera è un dispositivo elettronico dotato di rilevatore gps che consente di rilevare una quantità di
dati inerenti la condotta e lo stile di guida dell’assicurato, sinistri inclusi.
Tale scatola, può essere installata sulle automobili con un contratto di comodato d’uso gratuito entro 15
giorni dalla stipula del contratto assicurativo.
Teoricamente, il dispositivo ha lo scopo di semplificare le indagini a seguito di un incidente stradale ed è
progettato per resistere anche a condizioni estreme.
Per l’automobilista l’adozione della scatola nera comporterebbe,a detta delle Compagnie Assicurative,
l’abbassamento dei prezzi delle polizze Rc Auto.
Infatti, a seguito dell’approvazione del DDL Concorrenza, per tutti gli automobilisti che installano la scatola
nera sulla propria auto le compagnie assicuratrici sarebbero obbligate ad applicare uno sconto significativo
sulle polizze auto degli italiani che storicamente risultano essere tra le più care d’Europa.
Ma se analizziamo bene gli svantaggi, dalle testimonianze raccolte sembrerebbe che la scatola nera non sia
assolutamente in grado di rilevare in maniera dettagliata l’avvenuto sinistro, con conseguente rischio,
sempre più attuale di un mancato pagamento da parte dell’assicurazione.
Il Codacons a riguardo ricorda i costi legati alla gestione della scatola nera:
– l’installazione (80 euro circa)
– il servizio Gps
– il comodato d’uso
questi dati non solo vanificherebbero lo sconto sulle tariffe assicurative promesso dal governo ma potrebbe
addirittura determinare rincari in quelle zone d’Italia dove le tariffe Rc Auto sono più basse.
E i cavilli dei contratti?
Avete analizzato a fondo gli articoli contrattuali delle vostre polizze?
E’ da tener presente, tra l’altro, che i dati del dispositivo si basano prevalentemente su un algoritmo.
Basta questo a renderla infallibile?
Inoltre:
se le informazioni della scatola vengono lette dalle assicurazioni come è possibile evitare un conflitto
d’interesse?
Le testimonianze raccolte finora (citiamo Quattroruote per esempio) mostrano un quadro sempre più
preoccupante della imprecisione delle scatole nere.
Un’errata geolocalizzazione o una discrepanza nella registrazione dell’orario dell’avvenuto sinistro sono tra
le cause più comuni del mancato risarcimento danno.
Ci auspichiamo e ci batteremo affinchè Parlamento e Governo tengano conto nella stesura dei
provvedimenti che regolano l’utilizzo degli apparecchi e delle loro informazioni, degli elementi raccolti
finora a totale discapito degli automobilisti.
Per maggiori informazioni potete lasciare i vostri commenti sui nostri social oppure visitare la sezione Gesac
e contattarci in caso di assistenza.